31 maggio 2007

LA MIA PITTRICE PREFERITA: BERTHE MORISOT

Da sempre ho amato l'arte e la pittura, in particolar modo Monet, Renoir, Van Gogh, Manet, Benozzo Gozzoli, Magritte, tutto il gruppo dei Futuristi italiani ed i due geni "fuoriclassifica" Michelangelo e Leonardo da Vinci. Di donne, in effetti, nel mondo della pittura non se ne trovano molte ma soprattutto due di loro hanno lasciato un segno indelebile: la francese Berthe Morisot (unica donna a far parte del gruppo degli Impressionisti, cui non aderì mai Manet, pur essendone forse il principale ispiratore) e l'americana Mary Cassatt. Sicuramente la Cassat la ritengo più "tecnica" e "pulita" ma, amando la luminosità e l'apparente semplicità delle tele di Monet e Renoir, non potevo non innamorarmi di Berthe Morisot.

La sua pittura, dopo un inizio dedicato prevalentemente alla copia di opere rinascimentali esposte al Louvre (le donne non potevano nell'800 accedere ai Salon o partecipare ad esposizioni, ma lei fu la prima a farlo), è volta prevalentemente a riprodurre scene familiari di interni borghesi, società cui la sua famiglia apparteneva (infatti le sue modelle principali furono la sorella Edmé e la figlia Julie) e, soprattutto dopo la conoscenza di Manet, avvenuta nel 1868, a paesaggi "en plein air" (anche se sempre con la sorella Edmé a far da modella). La caratteristica principale delle sue tele è quella delle pennellate brevi ed intense ma piene di luminosità, data proprio da piccoli tocchi di colore molto chiari. Queste pennellate, appena accennate, e gli oggetti dal contorno indefinito danno la sensazione di osservare la tela attraverso un vetro smerigliato, quasi il quadro fosse avvolto da una nuvola.

Berthe Morisot nasce il 14 gennaio 1841 a Bourges, figlia di un importante funzionario statale. Dopo un’infanzia passata in provincia, dal 1855 si trasferisce con la famiglia a Passy. I genitori, in particolare il padre, le insegnano a disegnare e la incoraggiano a seguire gli studi artistici, accogliendo volentieri i suoi amici pittori, tra cui Edgar Degas. Nel 1857, con le due sorelle Yves ed Edmé, segue i primi corsi di disegno nell’atelier del pittore Chocarne: Berthe mostra subito un notevole talento, ma non potendo essere accettata all'Ecole des Beaux-Arts in quanto donna, è costretta a studiare privatamente nello studio del pittore accademico Joseph Guichard, che incoraggia Berthe e sua sorella Edmé a copiare i capolavori del Louvre). L’Ecole des Beaux-Arts accetterà le donne solo a partire dal 1897, proprio grazie all'opera ed alla "spinta" sociale data dalla Morisot al movimento pittorico femminile. Berthe è, inizialmente, praticamente costretta a lavorare al chiuso: al Louvre (dove due volte a settimana i pittori dilettanti si potevano recare a copiare le opere esposte) e nel suo atèlier, ricavatole dal padre in una grande stanza della loro abitazione parigina, ma la sua ambizione è quella di dipingere paesaggi. Guichard la presenta a Jean-Baptiste Camille Corot, sotto la cui guida imparerà a dipingere all'aperto. Corot si rivela un maestro esigente ed affida le due sorelle ad Achille Oudinot, che, a sua volta, le introduce nell’atelier di Charles Daubigny.

Berthe espone per la prima volta al Salon del 1864 (e lo farà fino al 1873), anno in cui, in occasione delle vacanze in Normandia, le due sorelle si accostano al pittore Léon Riesener, di cui Berthe in particolare apprezza i consigli illuminanti.
I genitori di Berthe, nel pieno rispetto dei cerimoniali borghesi dell'epoca, ricevono ogni settimana nella loro casa di Rue Franklin numerosi artisti, pittori e musicisti, che costituiscono un punto di lancio importante per le giovani sorelle Morisot.
Nel 1865, nel giardino della casa, viene costruito un atelier destinato alle due figlie e, in occasione del Salon di quell’anno, un critico segnala nei dipinti di Berthe "un senso delicato del colore e della luce".
A partire dal 1867 la sua tavolozza si definisce, facendo risaltare i colori chiari con un senso molto personale della luce. Fu nel 1868 che Berthe e la sorella conobbero Manet, durante una seduta di copia al Louvre. Questi, qualche tempo dopo, così commentò: "Le signorine Morisot sono incantevoli, peccato che non siano uomini".
Berthe era bella e giovane e Manet rimase affascinato dal suo sguardo e dal suo incantevole aspetto sin dal loro primo incontro e la ritrasse ben 11 volte come figura di rilievo nei suoi quadri nel corso degli anni.
Due delle tele più famose di Manet in cui appare Berthe: "Donna in nero" e - "Au Balcon"
Lo stile iniziale di Berthe risente dell'influenza di Corot, ma col tempo l'amicizia con Edouard Manet l'avvicina allo stile impressionista. Il suo tratto diventa più sciolto, dando un'impressione di immediatezza e di spontaneità. Nella sua tavolozza prevale il bianco, talvolta arricchito da decise pennellate di colore intenso e vivace, che risalta sul fondo scuro e le permette di realizzare delicate opalescenze; per aumentare questi effetti di luminosa trasparenza, Berthe unisce spesso i colori ad olio agli acquerelli.
Berthe subisce decisamente il fascino di Manet ma, pur avendo una grande ammirazione per la sua pittura, non sarà mai sua allieva. Di certo però il suo linguaggio pittorico appare subito di gran lunga più autonomo e personale di quello, ad esempio, di Eva Gonzalès, altra seguace di Manet.
Nel 1869, una vacanza presso la sorella Edmé, sposata e trasferitasi a Lorient, ispira a Berthe delle opere in cui l’osservazione rigorosa del paesaggio e la presenza femminile di Edmé si intrecciano in una sorta di sogno.
Nel luglio del 1870, l’esplodere della guerra franco-prussiana turba la dolce armonia dei suoi dipinti e richiama alle armi, tra gli altri, Manet, Degas, Bazille e Renoir. Berthe rifiuta di lasciare la città e resta per un certo tempo in Rue Franklin. Le privazioni, il freddo, l’incessante rumore dei bombardamenti minano in modo indelebile la sua salute. La famiglia Morisot ad un certo punto si rifugia a Saint-Germain-en-Laye, ma Berthe sogna il mare e l’inattività le pesa. Raggiunge allora la sorella a Cherbourg. Per rappresentare la fluidità dell’acqua e tradurre il movimento del mare, Berthe copre la tela di piccoli tocchi distinti pieni di luce. Sedotta dall’acquerello, vi si dedica con passione e la sua tavolozza si schiarisce.
Nel 1872, in occasione di un soggiorno a Madrid, scopre Vélasquez e Goya.
Nella sua vita Berthe Morisot, come le altre artiste del periodo, dovette lottare contro i pregiudizi di chi trovava disdicevole per una donna la professione di pittrice, tanto che, nel suo certificato di matrimonio prima e di morte poi, sarà identificata come "senza professione". I pregiudizi del tempo, con conseguenti difficoltà a dipingere all'aperto o in luoghi pubblici, la resero indifferente ed estranea alle questioni sociali che agitavano la vita parigina in quei decenni; Berthe si dedicò quindi a dipingere interni e scene domestiche, con donne eleganti della media e alta borghesia ritratte in casa o in giardino, in varie ore della giornata. Non fu però un'artista superficiale: un dato costante della sua arte è infatti l'analisi interiore dei personaggi, probabilmente influenzata in questo dall'amicizia con molti letterati, in particolare con Stéphane Mallarmé.
Nel 1873, la giuria del Salon accetta solo un’opera di Berthe Morisot e molti lavori di altri artisti vengono rifiutati. In segno di protesta un gruppo di artisti, come Monet, Pissarro, Sisley, Degas, Renoir, crea una "Société anonyme coopérative d’artistes peintres et sculpteurs" che espongono le loro opere dal 15 aprile al 15 maggio del 1874 negli ateliers del fotografo Nadar. Il dipinto di Monet "Impression, soleil levant" darà il nome al movimento impressionista.

MONET - Impression, soleil levant

Berthe partecipa a questa esposizione "alternativa", che in un mese richiama più di 3.000 persone, con opere come Le Berceau e La Lecture.

Le Berceau (la culla)

La sua presenza in quella rassegna è segno di indipendenza: il suo vecchio professore Guichard è inorridito ma, con la libertà di spirito che la caratterizza, lei esporrà regolarmente con il gruppo.

Nel 1874 Berthe sposa Eugène Manet, fratello di Edouard, da cui ha una figlia, Julie. Nell'aprile dello stesso anno espone, unica donna, alla Prima Mostra Impressionista, tenuta nello studio del fotografo Nadar, dove presenta nove opere tra acquerelli, pastelli e oli che ottengono buoni giudizi per la delicata vena poetica, ma anche derisione e giudizi negativi. Berthe sarà presente a tutte le edizioni successive, ad eccezione di quella del 1879, a causa della maternità, ed essa stessa finanzierà con il marito l'ultima edizione, quella del 1886, in cui prenderà parte attiva alla selezione degli artisti.

Eugène e Berthe trascorrono l’estate del 1875 nell’isola di Wight, dove realizza interessanti dipinti che mettono in evidenza la sua grande vena coloristica. L’unica figlia della coppia, Julie, nasce nel 1878 e diventa uno dei modelli preferiti della madre, che intanto partecipa a tutte le mostre degli impressionisti.

Nel 1880 sembra aver raggiunto la piena maturità e in occasione della quinta mostra impressionista può essere considerata una delle figure di spicco del movimento. Le composizioni hanno raggiunto un bell’equilibrio, che poggia sul nervosismo della pennellata e sull’armonia di colori. Dai suoi acquerelli, arte in cui Berthe Morisot eccelle, emana una sottile spontaneità piena di fascino. Berthe amò sempre confrontarsi con gli altri artisti e sperimentare, esulando dalle regole della pittura convenzionale, e solo intorno agli anni '90 sottopose i suoi lavori ad un più rigoroso controllo formale, nel timore di dissolvere troppo gli oggetti nei giochi di luce; testimonianza di ciò e il suo Ritratto di madame Sernicoli in poltrona.

Ritratto di Madame Sernicoli

Nel 1892 l’artista perde il marito e passa il suo tempo a dipingere, circondata spesso da Monet, Renoir, Degas e Mallarmè. La morte del marito scosse profondamente Berthe, che cominciò a distaccarsi dalla pittura e, pur essendo solo cinquantenne, a subire un precoce invecchiamento fisico, evidente nel ritratto Berthe Morisot e sua figlia Julie, ove l'artista appare malinconica, con i capelli bianchi e il volto segnato dalla stanchezza.

Autoritratto con la figlia Julie

Nel 1892 tiene la sua seconda personale da Boussod et Valadon, riscuotendo un buon successo sia da parte degli artisti che degli appassionati d’arte. Successivamente espone con successo dai galleristi Petit e Durand-Ruel, in Francia e negli Stati Uniti (grazie alla “promozione” che la pittrice Mary Cassatt fece in America dei pittori Impressionisti francesi). Col tempo diventò una delle personalità di spicco del gruppo impressionista e la sua casa fu un luogo di ritrovo per musicisti, pittori e letterati, tra cui Stéphane Mallarmé, Émile Zola e Pierre-Auguste Renoir.

Nel 1894 presenta il suo lavoro alla Libre Esthétique di Bruxelles, fra cui Intérieur. Nello stesso anno lo stato francese acquista, grazie a Mallarmè, il dipinto Le Bal.

Negli ultimi anni Berthe continuò a dipingere e a esporre presso la galleria Boussod e Valadon, fino alla morte, che la colse a Parigi il 2 marzo 1895, a 54 anni, in seguito a una congestione polmonare.

La retrospettiva postuma del 1896 da Durand-Ruel riscuote il plauso unanime della critica, che riconosce il valore universale della sua pittura: la freschezza della sua opera, il suo modo delicato di trattare la luce, la sensualità della sua gamma cromatica fanno di lei un’artista di particolare interesse anche per i temi sviluppati in grande semplicità nell’ampio contesto della vita di tutti i giorni.

Fasi alterne ha avuto la fortuna critica di Berthe Morisot, come in generale per tutti i pittori impressionisti: spesso ritenuta solo una pittrice del bel mondo, dunque non una professionista, oggi la sua considerazione è completamente ribaltata ed innegabile resta il contributo che apportò al movimento impressionista ...lo charme, il lirismo e la delicatezza, che hanno contribuito a segnalarla, insieme a Mary Cassatt, come la pittrice più importante del diciannovesimo secolo. Probabilmente il suo lavoro non raggiunse i vertici di innovatività e rottura, cui pervennero figure fondamentali come Pissarro, Monet e Renoir, ciononostante colpisce l'enorme squilibrio tra il numero esiguo di mostre a lei dedicate e l'invadente imperversare di mostre grandi e piccole incentrate sulle figure dei suoi colleghi. Spostando l'attenzione dalle mostre alle opere dell'artista presenti nelle collezioni permanenti dei musei purtroppo il discorso non cambia di molto: infatti, i musei che possiedono opere di Berthe Morisot non sono molti, e la stragrande maggioranza ne possiede una sola. Berthe Morisot in vita non ha prodotto molto, il catalogo delle sue opere risulta limitato a circa 300 opere, ma questo non può spiegare l'impressionante divario che la separa dai suoi colleghi. In molti grandi musei europei Berthe Morisot non è presente. Ma il dato che colpisce maggiormente è l'esiguo numero di opere visibili nei musei francesi. Di fatto, per vedere opere di Berthe Morisot occorre recarsi negli Stati Uniti. Ma anche qui, se si eccettua la National Gallery of Art di Washington, che ne riunisce un certo numero, occorre saltare di museo in museo, di città in città. Da tenere presente che alcune delle tele più importanti si trovano tuttora in mano privata, perlopiù, ancora una volta, americana.

Una veloce galleria di opere di Berthe Morisot

BAMBINA CON CAPPELLO

DONNA CON PARASOLE NEL PARCO
BAMBINE CHE GIOCANO
ALLO SPECCHIO
AL BALLO
GIOVANE DONNA POGGIATA SUL GOMITO
GIOVANE DONNA NEL PARCO
GIOVANE DONNA CON VESTITO DA BALLO
ESTATE
LA COLAZIONE
IL RISVEGLIO
IL PORTO A LORIENT
GIOVANE DONNA SUL SOFA'

4 commenti:

isabilla ha detto...

caspita!
mi piacciono tantissimo i tuoi post,
fanno bene all mia cultura e allo spirito,
Berthe l'avevo studiata in storia dell'arte e me n'ero scordata;
ora voglio riprendere un po' lo studio, visto che il prossimo mese andrò ad Aix en Provence.

JAJO ha detto...

Hai visto Isabilla... e non faccio neanche pagare il biglietto ! hehehehehe

Era ora che dedicassi un post alla Morisot: trovo che La Culla sia una delle tele più "intense" di tutta la storia della pittura. Dolcissimo e delicato, nei toni e nelle espressioni. Da osservare quasi in silenzio... per non svegliare la bimba che dorme :-D
Buona vacanza in Provenza !!!!

Anonimo ha detto...

ciao....ti ringrazio tantissimo x qst blog xke dovevo fare una ricerca su qst grandissima pittrice e mi sei stato molto d'aiuto...grazie

JAJO ha detto...

Sono contento di condividere la passione per la Morisot con chiunque :-D